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Quali prove di tradimento sono legalmente valide e come raccoglierle

Quali sono le prove legalmente ammissibili in tribunale con riguardo al tradimento e quali sono i limiti di legge?

 
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Quali prove di tradimento sono legalmente valide e come raccoglierle

Quali sono le prove legalmente ammissibili in tribunale con riguardo al tradimento e quali sono i limiti di legge?

Come provare legalmente il tradimento?

L’adulterio in Italia non è più considerato condotta penalmente rilevante dalla fine degli anni Sessanta quando, con una serie di pronunce di illegittimità la Corte Costituzionale ha tracciato la strada per l’abrogazione dell’art.559 del codice penale. 

Il tradimento del coniuge, tuttavia, può pesare in una causa di separazione o divorzio e fare la differenza, ad esempio, in merito al versamento degli alimenti da parte dell’ex coniuge, previsti dal nostro ordinamento in caso di rottura del legame matrimoniale.

Le prove di tradimento legalmente valide

L’ordinamento prevede una serie di prove che possono essere portate in tribunale per sostenere la pretesa del coniuge tradito. Si tratta di:

  1. Nel primo caso, quello della testimonianza, una persona deve aver assistito al tradimento e deve poterlo raccontare in tribunale. Pettegolezzi, voci e tutto ciò che finisce sotto il concetto di “sentito dire” non è sufficiente. 
  2. Le prove sicuramente più difficili da fare ottenere sono quelle documentali. È molto difficile, infatti, che un tradimento possa essere ammesso in una scrittura privata o in un atto pubblico. Rientrano tuttavia tra le prove documentali anche una lettera in cui venga ammesso il tradimento. 
  3. Sono invece particolarmente efficaci le prove telematiche che comprendono chat, messaggi scambiati sui social, sms, e-mail che hanno validità laddove possono essere raccolte senza violare la privacy del coniuge che, peraltro, potrebbe sempre contestarle in sede di giudizio.

I limiti alla raccolta delle prove 

Il coniuge che sospetta un tradimento può pedinare il partner, raccogliere documentazione audio, video o fotografica? In linea teorica sì ma nella pratica deve rispettare una serie di limiti imposti dalle leggi. 

Il pedinamento non è considerato reato nemmeno se a effettuarlo è un privato cittadino ma devono essere rispettati alcuni limiti imposti dalla legge. 

Il rischio più grande è che la condotta di chi pedina possa sfociare nel reato di molestia che si verifica quando un soggetto, in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono reca a taluno molestia o disturbo come stabilisce l’art.660 c.p. 

Nei casi più gravi il pedinamento potrebbe anche condurre al reato di stalking, previsto dall’art. 612 bis c.p., che si verifica quando un soggetto, con condotte reiterate minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria.

Lo stesso articolo, al comma 2, prevede inoltre un incremento di pena se la condotta viene attuata dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa.

Il pedinamento inoltre può essere effettuato soltanto in luogo pubblico o aperto al pubblico. Allo stesso modo le riprese video-fotografiche possono essere fatte soltanto se la persona oggetto di indagine non si trova in un luogo privato, ad esempio l’abitazione. 

Non sono valide le prove raccolte mediante l’uso di telecamere o microspie installate, a insaputa del coniuge, nel luogo di privata dimora. 

Anche le prove di conversazioni telematiche potrebbero non valere in giudizio laddove emergesse che sono state ottenute con la frode o spiando in modo illecito i dispositivi del partner. 

Il rischio di prove illegalmente raccolte e l’importanza di rivolgersi ai professionisti

Nel caso in cui risulti in tribunale che le prove raccolte dal coniuge sono frutto di pratiche illegali lo stesso potrebbe esporsi a sua volta a un’azione legale da parte del coniuge spiato o potrebbe vedersi negare l’ammissione delle prove

Qualora il coniuge sospetti un tradimento e voglia acquisire prove per far valere le sue pretese in giudizio la strada più sicura è quella di rivolgersi a un’agenzia investigativa

L’investigatore privato potrà infatti consigliare la strategia migliore e sfruttare la propria esperienza e professionalità per un’acquisizione legale delle prove. Inoltre, l’investigatore potrà essere ascoltato come testimone

Acquisire conoscenza della verità oggettiva riguardante gli eventi è certamente il primo passo cruciale per prendere decisioni informate su come affrontare eventuali tradimenti. Il compito di verificare possibili violazioni dell'obbligo di fedeltà coniugale, condotto da investigatori qualificati, consente di:

  1. Raccogliere prove riguardanti atti contrari all'obbligo di reciproca fedeltà stabilito dall'art. 143 del Codice Civile.
  2. Determinare l'identità della persona coinvolta nell'infedeltà coniugale, al fine di eventualmente citarla come testimone in procedimenti legali.
  3. Verificare, attraverso filmati e fotografie, le circostanze e le modalità in cui si manifesta l'infedeltà coniugale.
  4. Elaborare un resoconto completo e utilizzabile in tribunale, eventualmente supportato da documenti, testimonianze, fotografie e filmati, a conferma dell'infedeltà coniugale e del suo modus operandi.

L’Agenzia Investigativa Dogma S.p.A., grazie alla sua esperienza pluriennale in indagini sull'infedeltà coniugale, può fornire un valido supporto nelle investigazioni relative al tradimento di un coniuge. Gli investigatori dell’Agenzia possono infatti svolgere le indagini nel rispetto delle normative vigenti e fornire prove utili a sostenere in giudizio le pretese del coniuge. 

L'agenzia Investigativa Dogma può aiutarti nello scoprire il Tradimento fornendo prove oggettive e inconfutabili. Per ricevere una Consulenza riservata e gratuita, chiama il Numero Verde 800 750 751, oppure, utilizza il modulo presente sulla pagina per inviarci una richiesta di preventivo o PRENOTARE UN APPUNTAMENTO. Puoi anche contattarci via Chat.

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