Già nel 2017 uno dei maggiori investitori del mondo, il CEO di BlackRock Larry Fink, parlò dell'importanza degli asset intangibili, tra cui la reputazione, per i suoi investimenti.

È proprio per questo motivo che, al fine di costruire modelli di business basati sulla creazione di valore a lungo termine, le aziende devono considerare aspetti diversi da quelli finanziari. Tra questi indicatori si dovrebbero infatti annoverare la trasparenza, il benessere dei dipendenti, il rispetto per l’ambiente e proprio la reputazione aziendale. 

Inoltre, a riprova della sensibilizzazione sul tema, negli ultimi anni sono stati introdotti nuovi regolamenti che introducono nel settore bancario il concetto di rischio reputazionale (Basilea III). La tendenza globale è che questi regolamenti, prima o poi, si diffonderanno anche in tutti gli altri settori.

È fondamentale considerare la reputazione e il rischio reputazionale nel processo valutativo di un’azienda.

È in questo senso che nei processi di M&A, o in altre forme di partnership commerciale, la reputazione si presenta come un vero asset intangibile che deve essere considerato, insieme alle analisi finanziarie, per ogni scelta vincente.

Infatti, un’azienda con una buona reputazione è considerata meno rischiosa di un’altra con stesse performance finanziarie ma con una reputazione meno consolidata. Anche dal punto di vista dei ritorni finanziari, è ormai appurato che aziende con reputazione più alta ottengono maggiori risultati di vendita o ROA più alti. 

Dogma si inserisce come leader nella “Reputation Intelligence” ed i suoi analisti sono specializzati in analisi costruite ad hoc per mitigare i rischi reputazionali.

Infatti il punto di forza della nostra valutazione è quello di associare all’analisi finanziaria, un’indagine reputazionale in seno agli attori coinvolti (persone fisiche e giuridiche), evidenziando, attraverso un’analisi aggregata di tutte le informazioni raccolte, i punti di forza e le criticità.

Andrea Ingo
Intelligence Analyst