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Le visite fiscali ai tempi del Covid-19: le nuove regole

Durante l’attuale emergenza sanitaria Covid-19, le visite fiscali per accertare la malattia di un dipendente non sempre possono risultare efficaci: Dogma S.p.A. può supportare le aziende nella raccolta di evidenze utili a dimostrare l’eventuale finta malattia, legittimando il licenziamento.

 
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Le visite fiscali ai tempi del Covid-19: le nuove regole

Durante l’attuale emergenza sanitaria Covid-19, le visite fiscali per accertare la malattia di un dipendente non sempre possono risultare efficaci: Dogma S.p.A. può supportare le aziende nella raccolta di evidenze utili a dimostrare l’eventuale finta malattia, legittimando il licenziamento.

Le visite fiscali previste nello Statuto dei Lavoratori rappresentano uno degli strumenti di verifica per controllare che il dipendente in malattia sia effettivamente impossibilitato a recarsi al lavoro, accertandone la reperibilità presso il domicilio e dimostrando l’eventuale simulazione della malattia.

Lo scorso 10 agosto, dopo la sospensione imposta dall’emergenza Covid-19 e dal conseguente “lockdown”, sono ufficialmente riprese le visite fiscali di controllo INPS domiciliare, effettuate dagli ispettori in caso di assenza dal lavoro del dipendente per malattia.

In tal senso, non sono mutati i vincoli cui è soggetto il lavoratore in materia di reperibilità: tuttavia, è prevista una selezione più attenta dei certificati da parte dell’INPS, al fine di verificare patologie e sintomi compatibili con il Covid-19. In caso di compatibilità di sintomi, quindi, i medici fiscali hanno l’indicazione di non procedere alla visita e di comunicare la situazione alla sede INPS. 

La crescente emergenza sanitaria rende particolarmente difficoltosi tali accertamenti, incoraggiando la simulazione della malattia: in tal senso, le agenzie investigative hanno la possibilità di supportare le aziende svolgendo indagini finalizzate all’acquisizione di prove che dimostrino l’eventuale finta malattia, consentendo al datore di lavoro di disporre legittimamente un  licenziamento per giusta causa.

Come inviare le Visite fiscali: procedura e fasce di reperibilità

La visita fiscale INPS è una procedura di controllo medico che può essere attivata dal datore di lavoro, dall’Amministrazione Pubblica e dallo stesso INPS nel caso in cui un dipendente si assenti per malattia. Tali accertamenti, regolati ai sensi dell’art. 5 Legge n. 300/1970 - cd. Statuto dei Lavoratori – rappresentano la possibilità per il datore di lavoro di esercitare il proprio diritto a verificare l’effettivo stato di salute del dipendente assente per malattia.

Il lavoratore è tenuto ad avvisare tempestivamente il datore di lavoro o l’Amministrazione da cui dipende, fornendo l’indirizzo presso il quale sarà reperibile durante la malattia. In seguito, il certificato medico attestante la malattia e i giorni di prognosi necessari alla guarigione viene inviato dal medico curante direttamente all’INPS in via telematica. 

La procedura finalizzata a verificare la reperibilità del lavoratore durante gli orari fissati per legge e le sue reali condizioni di salute può essere attivata dal datore di lavoro o dallo stesso INPS, a partire dal giorno in cui è stata fatta la dichiarazione di malattia ad opera del dipendente ovvero fin dal primo giorno di assenza.

Ma come richiedere una visita fiscale?

Come vedremo, è possibile, da parte del datore di lavoro, richiedere un controllo sullo stato di malattia del lavoratore solo tramite il Polo unico per le visite fiscali.

Il Polo unico per le visite fiscali che attribuisce all’INPS la competenza esclusiva ad effettuare Visite Mediche di Controllo (VMC) sia su richiesta dei datori di lavoro (pubblici e privati) sia d’ufficio  è in vigore dal 1° settembre 2017. 
I datori di lavoro privati e le pubbliche amministrazioni possono richiedere la visita medica di controllo dello stato di salute dei propri dipendenti in malattia solo attraverso il servizio online dedicato.

Per utilizzare il servizio, è necessario essere in possesso delle credenziali di accesso ed essere dotati della specifica abilitazione. Il personale dotato di credenziali deve inoltre essere specificamente abilitato all’utilizzo del servizio per la Richiesta di visita medica di controllo.

Orari visite fiscali 2020

Le fasce di reperibilità, così come le modalità di richiesta delle visite fiscali di controllo INPS, variano a seconda che il datore di lavoro sia un privato o un’Amministrazione Pubblica. In particolare:

In virtù dell’attuale emergenza sanitaria, l’INPS ha il compito di controllare primariamente i certificati medici, verificando la presenza di casi con sintomi riconducibili al COVID-19. Il medico fiscale compie un primo accertamento a distanza - cd. triage - al citofono o via telefono, ma se si presenta l’eventualità di un soggetto positivo al coronavirus, egli non dovrà procedere con la visita, limitandosi a comunicare la situazione alla sede INPS.

Visite di Controllo: Le Agenzie Investigative a supporto delle aziende

Il datore di lavoro può legittimamente licenziare per giusta causa un dipendente in malattia quando i motivi a fondamento del recesso unilaterale risultano estranei al perdurare della patologia, bensì riconducibili ad una condotta talmente grave da non consentire la prosecuzione del rapporto lavorativo: in tal caso, il provvedimento disciplinare viene disposto in tronco, senza preavviso per il lavoratore.  

La simulazione della malattia è una delle ipotesi più ricorrenti che legittima la disposizione di un licenziamento per giusta causa, rendendo impossibile la prosecuzione – anche temporanea – del rapporto di lavoro. Di conseguenza, il datore di lavoro ha la facoltà di recedere unilateralmente e procedere al licenziamento per giusta causa, a condizione che dimostri la simulazione della malattia. 

In una situazione di emergenza sanitaria come quella attuale, durante la quale le visite fiscali possono risultare difficilmente eseguibili, le Agenzie Investigative rappresentano la migliore soluzione a disposizione delle aziende per verificare il rispetto delle fasce di reperibilità, attraverso la raccolta degli elementi probatori necessari a dimostrare l’eventuale finta malattia e ad avviare una procedura di licenziamento per giusta causa.

L’implementazione di un sistema di controllo periodico efficace, affidato ai professionisti del settore investigativo, rappresenta una prima forma di prevenzione rispetto al fenomeno in esame, anche in relazione a malattie di breve durata segnalate ripetutamente in un determinato periodo della settimana. 

Un report investigativo completo, eventualmente supportato dalla testimonianza in sede giudiziaria del personale investigativo che ha compiuto l’indagine, può risultare fondamentale per dimostrare l’eventuale finta malattia di un dipendente, fornendo all’azienda elementi di prova giuridicamente rilevanti. 

L’Agenzia Investigativa Dogma S.p.A, operante su tutto il territorio italiano e a livello internazionale con le sedi di Torino, Milano, Roma, Londra e New York, svolge indagini approfondite e dettagliate, grazie ad un team di agenti ed analisti altamente qualificati, al fine di verificare eventuali comportamenti tenuti in violazione dei principi di correttezza, diligenza e buona fede. Dogma S.p.A. è specializzata nella corretta acquisizione dei riscontri idonei a documentare comportamenti punibili con un licenziamento legittimo, sia esso per giusta causa o giustificato motivo in base alle circostanze nelle quali sono stati commessi, reperendo prove certe di tipo testimoniale e/o documentale utilizzabili in sede giudiziaria. 

Chiama il Numero Verde per ricevere immediatamente un preventivo ed una consulenza riservata e gratuita o utilizza il modulo presente sulla pagina per inviarci una richiesta.
 

Autore: Dr. Alessandro Pugno
Junior Legal Counsel - Ufficio Legale Dogma S.p.A.

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