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Denunciare una truffa: ecco come farlo e a chi rivolgersi

Come si può denunciare una truffa? Scopri come farlo nel modo corretto e a chi rivolgersi per tutelarsi.

 
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Denunciare una truffa: ecco come farlo e a chi rivolgersi

Come si può denunciare una truffa? Scopri come farlo nel modo corretto e a chi rivolgersi per tutelarsi.

1. Cos’è il reato di truffa e come viene punito

Il nostro ordinamento definisce la truffa – prevista dall’art. 640 c.p. – come la condotta di chi, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un profitto ingiusto con altrui danno. La pena è la reclusione da sei mesi a tre anni con una multa. 

Lo stesso articolo prevede una serie di circostanze aggravanti – per cui si parla di truffa aggravata – in presenza delle quali la pena è aumentata. 

Il reato di truffa viene anche definito a cooperazione artificiosa della vittima perché è cruciale l’inganno che induce la vittima a concorrere nel perfezionamento della fattispecie delittuosa. Si tratta inoltre di un reato in contratto nel quale non è tanto questo che viene punito quanto piuttosto la condotta aggressiva dell’autore per indurre in tranello la vittima e carpirne il consenso. 

Il bene tutelato non è soltanto il patrimonio ma anche la libera autodeterminazione del soggetto ingannato, cioè la facoltà di scegliere in scienza e coscienza. L’elemento psicologico gioca infatti un ruolo preponderante nella realizzazione del reato. 

La pena per il reato di truffa semplice è quella della reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032, per il reato di truffa aggravata è quella della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 309 a euro 1.549. Non è inoltre da escludere che nei casi più gravi, possa essere applicata anche una misura cautelare nei confronti del truffatore.

2. Dove esporre una denuncia per truffa e come va fatta?

Denunciare subito una truffa è il primo fondamentale passo da compiere, a prescindere dalla tipologia di raggiro. La truffa semplice è infatti un reato procedibile sulla base di una querela di parte, mentre la truffa aggravata è procedibile anche d’ufficio. Nel primo caso, senza una denuncia, difficilmente l’autorità di polizia e l’autorità giudiziaria potranno venire a conoscenza della notizia di reato. 

Una volta raccolte tutte le possibili prove a disposizione (contratti, messaggi, comunicazioni, ecc..) bisogna rivolgersi alle forze dell’ordine locali – polizia, carabinieri o guardia di finanza – ed esporre i fatti. Oppure si può sporgere denuncia alla Polizia Postale, con una segnalazione online (sarà la Polizia Postale a verificarne l’effettivo carattere di illegalità) o recandosi fisicamente presso uno dei numerosi uffici presenti su tutto il territorio italiano.

È inoltre fondamentale rispondere esaustivamente, laddove possibile, a tutte le domande dell’autorità di polizia al fine di chiarire al meglio i contorni della vicenda. In alcuni casi può risultare utile rivolgersi a un avvocato per una consulenza legale e per essere assistiti a dovere. 

La denuncia avvierà un processo investigativo attraverso il quale si cercherà di rintracciare gli autori del reato per assicurarli alla giustizia.  

3. Conseguenze legali e tutela della vittima

Il soggetto truffato ha il diritto al risarcimento del danno ma non sempre questa è una strada facilmente percorribile. Soprattutto nel caso delle truffe online risulta particolarmente complicato, per non dire impossibile, rintracciare autori che si trovano all’estero, spesso in paesi con i quali l’Italia non ha accordi di collaborazione giudiziaria. Accade quindi che le denunce di truffa, esperite tutte le attività di indagine, vengano archiviate con un nulla di fatto. 

Nell’ipotesi in cui invece si arrivi a individuare e arrestare i colpevoli la vittima può costituirsi parte civile nel procedimento penale e ottenere la liquidazione in sede civile del risarcimento economico e anche un risarcimento per danni morali o biologici (non dimentichiamo che essere vittime di truffa può comportare uno stato psicologico più o meno delicato a seconda dei casi). 

4. Cosa accade dopo la denuncia?

La denuncia dà il via all’attività investigativa che viene condotta dalle forze dell’ordine sulla base degli elementi forniti dalla vittima.

La prima fase riguarda le indagini preliminari, utili per cercare elementi probatori in grado di confermare la notizia. Se non vengono individuate abbastanza prove, il caso viene archiviato, in caso contrario c’è il rinvio a giudizio. A questo punto inizia il processo vero e proprio, con il contraddittorio tra le parti.

In generale, comunque, la denuncia avvia un processo investigativo che mira a individuare i responsabili e a recuperare eventuali danni.

Nel caso in cui i responsabili vengano identificati e la giustizia stabilisca la loro colpevolezza, potrebbe essere possibile ottenere un risarcimento dei danni, di varia entità.

5. Quando rivolgersi ad un'Agenzia investigativa

Come abbiamo accennato, è fondamentale raccogliere tutte le possibili prove della truffa per fornire agli inquirenti elementi utili a risalire agli autori. Non sempre però si tratta di un compito semplice e rivolgersi a un’agenzia investigativa può essere determinante. 

Gli investigatori privati sono infatti in grado – attraverso analisi di fonti Open Source (OSINT) o l’analisi dei social network mediante i quali la truffa è stata perpetrata (SOCMINT) – di individuare e selezionare elementi probatori che possono agevolare le indagini. 

L’agenzia investigativa, esaminato il caso e acquisiti gli elementi forniti dalla vittima di truffa, potrà scegliere la strategia da adottare, consigliare il cliente e arrivare a comporre un dossier probatorio che potrà peraltro essere utilizzato per sostenere la pretesa di risarcimento del danno, laddove gli autori della truffa vengano individuati. 

Come evitare le truffe online: 10 consigli dell'Agenzia investigativa Dogma

La miglior difesa dalle truffe è avere sempre dei comportamenti consapevoli, ma ci sono anche molti accorgimenti che possono venirci in aiuto.
Ecco i nostri 10 consigli utili per evitare le truffe online:

  1. Diffidare di offerte o proposte esageratamente vantaggiose.
    Nessuno, si sa, regala nulla e di fronte a un’offerta, a una proposta commerciale – sia essa fatta di persona che online – è sempre consigliabile nutrire un ragionevole dubbio e utilizzare il buon senso. Siti o soggetti che propongono guadagni facili e affari sensazionali nascondono solitamente un inganno. 
     
  2. Verificare l’affidabilità della controparte o di un link
    Sono sempre più diffuse truffe online che mimano servizi conosciuti o player affidabili. Spesso l’inganno si nasconde nell’estensione di un link o di un URL che è soltanto simile a quelli originali. Se riceviamo notifiche di consegne di pacchi, messaggi da gestori o provider di servizi è bene controllare tutto, chiedersi se quanto ricevuto è realmente un messaggio reale o un tentativo di truffa ed eventualmente verificare contattando il fornitore per chiarire se sono state inviate richieste ufficiali. 
     
  3. Non inviare soldi o comunicare dati personali
    Se non siamo assolutamente certi che la richiesta di denaro o di dati personali – spesso sensibili – provenga da fonte certa e affidabile cestiniamo il messaggio e non apriamo eventuali link allegati. 
     
  4. Acquistare soltanto da siti affidabili
    La tentazione di risparmiare qualcosa su un acquisto può affascinare chiunque ma è fondamentale affidarsi soltanto a siti conosciuti, utilizzati e diffusi, segnalando eventuali anomalie ai servizi clienti e provvedendo a non memorizzare i dati delle carte di credito o dei metodi di pagamento. 
     
  5. Utilizzare una carta prepagata/ricaricabile anziché una carta di credito
    Nelle operazioni online di acquisto o pagamento è preferibile utilizzare carte prepagate sulle quali caricare di volta in volta l’importo che ci serve anziché utilizzare le tradizionali carte di credito con plafond più alti. In caso di violazione i truffatori potrebbero infatti soltanto sottrarre la cifra presente sulla carta e non utilizzarla per spendere grandi somme, in molti casi potrebbero addirittura vedersi bloccare il pagamento per mancanza di fondi. 
     
  6. Attenzione al phishing
    Le mail ricevute da sconosciuti, per quanto contengano richieste di aiuto o appaiano verosimili, vanno cestinate subito senza aprire link all’interno e, ovviamente, senza comunicare dati personali. 
     
  7. Cambiare frequentemente la password e non usare mai le stesse parole
    Un attacco o una truffa online possono dare il via a un’infiltrazione a cascata se utilizziamo sempre la stessa password per tutti i servizi o se non la cambiamo spesso. Laddove è possibile è inoltre molto utile utilizzare l’autenticazione a due fattori. 
     
  8. Attenzione alle truffe romantiche e ai profili fake sui social
    È bene usare il dubbio anche quando ci troviamo, sui social, a interagire con persone che non conosciamo nella vita reale e che non appartengono alla cerchia dei nostri amici virtuali. Spesso i truffatori fanno leva sull’emotività delle persone ma curano poco la costruzione dei profili sui social, inserendo pochissime informazioni e pochissime foto. Oggi siamo tutti presenti in modo vario sulla rete, basta lanciare una verifica sui motori di ricerca per capire se la persona che ci sta parlando, o corteggiando, esiste realmente o se il profilo è falso oppure ottenuto sottraendo l’identità a terzi. 

    Leggi il nostro articolo dedicato: TRUFFE SENTIMENTALI: i segnali e come difenderti
     
  9. Non avere fretta
    Qualsiasi sia la proposta che ci viene fatta, qualsiasi sia il mezzo – online o dal vivo – non facciamoci prendere dalla fretta e riflettiamo su quanto abbiamo davanti. I truffatori giocano spesso sul profilo psicologico e sull’emotività, facendo leva su sentimenti come paura, angoscia, ansia, inesperienza. Una domanda in più può evitare di essere vittima di raggiri. 
     
  10. Diffidare da soggetti che non si qualificano
    Sono sempre più diffuse le truffe che fanno leva sul camuffamento o perpetrate da soggetti che affermano di essere operatori di un ente o funzionari. Chiunque chieda di entrare in casa, di verificare dove vengono tenuti oggetti personali o preziosi deve destare sospetto, anche qualora vestisse una divisa delle forze dell’ordine. È bene sapere che le forze di polizia non possono entrare in casa senza un mandato e al di fuori di un’indagine penale e chi si trovasse di fronte a questa richiesta può chiedere di esibire un tesserino identificativo o il documento di perquisizione. 

In conclusione, denunciare una truffa è un passo cruciale per proteggere se stessi e altri potenziali vittime. Se sospetti di essere stato truffato, raccogli tutte le prove disponibili con l'aiuto dei nostri Investigatori esperti e contatta le autorità competenti. Agire prontamente può non solo aiutarti a recuperare eventuali perdite, ma anche contribuire a prevenire ulteriori truffe.

L'agenzia Investigativa Dogma può aiutarti nel caso in cui vi sia il sospetto di essere vittima di una truffa. Per ricevere una Consulenza riservata e gratuita, chiama il Numero Verde  800.750.751 o utilizza il modulo presente sulla pagina per inviarci una richiesta di preventivo. Oppure PRENOTA UN APPUNTAMENTO con i nostri esperti.

Riferimenti normativi:

  • art. 640 del codice penale
  • art. 336 del codice di procedura penale

Foto: Immagine di Freepik

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